minigonna

Avete presente quei momenti in cui vi pervade quel languorino e non sapete cosa mangiare?

Be’, quest’oggi il consiglio l’ha dato lo Chef Giuseppe Rai ad Italian Food & Style!

Panini dolci con melanzane marinate e basilico: uno snack veloce da preparare e gustoso da mangiare.

Abbinato a questo spuntino vi propongo un look invernale casual, dai toni del cognac.

Stivaletti in suede, con tacco squadrato interamente rivestito, collana in stampa di serpente, shopping bag in pelle con doppio manico e tracolla removibile, vestito in lana e cachemire con grandi maniche a sbuffo lavorato a mano, con cinta in vita, collo alto e corto, come vuole la moda del momento.

Eh sì, per questo inverno la moda è chiara, che siano super mini con strass, a ruota o con pieghe a plissè, a palloncino, chiuse a portafoglio o in tartan a vita alta, non importa, l’obiettivo è unico: gambe in vista!

Vi siete mai chiesti “come, quando e chi” ha ideato e realizzato il primo modello di questo capo iconico, che nonostante i suoi 50 anni, sembra non passare mai di moda? Di chi sto parlando ? Ma è lei ovviamente la:

Minigonna

 

Parternità

Nata nel 1965 grazie all’estro della stilista inglese Mary Quant, che ebbe l’intuizione di farla indossare a Leslie Hornby, parrucchiera diciassettenne che divenne di lì a poco la famosa “Twiggy”,  considerata uno dei simboli della Swinging London, la rivoluzione culturale che spinse i giovani verso le novità ed il moderno, sono oramai 50 anni che la minigonna è considerata il capo cult più amato di sempre.

In realtà, sulla sua paternità ci sono voci discordanti, per i francesi, infatti, la sua invenzione è da attribuire ad Andrè Courrèger, ma, quasi a voler consolidare la paternità inglese, nel 1966 la Regina d’Inghilterra consegnò a Mary Quant l’onorificenza di Cavaliere della Corona Britannica.

Forse, la verità fu svelata dalla stessa Mary Quant in un’intervista, quando, in modo molto umile, tenne a precisare: « Né io, né Courrèges, abbiamo avuto l’idea della minigonna. E’ stata la strada ad inventarla. »

Evoluzione della minigonna

Già negli anni ’20, infatti, la minigonna veniva indossata dalle ginnaste, negli anni ’40, si diffuse tra le pin up e negli anni ’50 nel mondo del cinema e della televisione; ma, solo nel 1965 iniziò a diffondersi tra la gente comune, quando, appunto, la stilista inglese, lasciandosi ispirare dall’automobile Mini, iniziò ad accorciare le gonne per una questione di praticità.

Inizialmente, la lunghezza della minigonna doveva essere di 5 cm sopra il ginocchio, a distanza di un anno i cm divennero 10, per arrivare, alla fine degli anni ’60, ad una lunghezza totale della (micro)gonna di 25 cm.

La sua rapida ascesa ebbe una battuta d’arresto negli anni ’70: con l’avvento del femminismo, infatti, si iniziò a guardare con sospetto a questo piccolo pezzo di tessuto che lasciava scoperte le gambe perché rischiava di far apparire le donne solo come oggetto sessuale.

La minigonna 2016

Successivamente, la mini skirt è stata oggetto di sentimenti contrastanti: in alcuni periodi proposta dagli stilisti a gran voce, altri anni bandita totalmente dal fashion world, sino ad arrivare a i giorni nostri in cui viene considerata un vero e proprio must have, nonostante i suoi 50 anni di età.

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VESTITO EMILIO PUCCI

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COLLANA MAISON MARGIELA

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STIVALI MAISON MARGIELA 22

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BORSA MAISON MARGIELA 11

Panini dolci

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